La nostra storia
un percorso lungo 300 anni
Dal 1699 a oggi
fra cambiamenti e rinascite
La storia del MOG racconta di tre secoli di trasformazioni.
Se volessimo farne un breve riassunto, probabilmente diremmo che doveva essere il chiostro del convento affiancato alla Chiesa di N.S. della Consolazione, ma ha finito per diventare ben altro, come ci si può accorgere mettendo un piede oltre una delle entrate del Mercato Orientale.
Ma, se vuoi sapere di più, continua a leggere: ti raccontiamo tutto.
metri quadrati
posti a sedere
kg di ferro
vetrate
Un viaggio nel tempo
passo passo, dal ‘600 ai nostri giorni
Le origini
Un chiostro agostiniano che finisce per diventare qualcos’altro.
Fino a fine '800
Un mercato in embrione mentre il centro di Genova fiorisce.
Il mercato
1899: un’inagurazione così spettacolare che passa alla storia.
Eccoci qui
Dopo una lunga ristrutturazione, dal 2019 il mercato ha un ombelico.
Le origini
1699: Posa della prima pietra per la costruzione della Chiesa di N.S. della Consolazione
I primi protagonisti di questa storia sono i padri agostiniani e il loro monastero sulla riva sinistra del Bisagno, che nel 1656 si trasforma in lazzaretto per tentare di contrastare l’epidemia di peste che aveva colpito la città. Solo 25 anni dopo è raso al suolo, e i monaci si ritrovano costretti a trasferirsi nella zona di S. Vincenzo, di fronte al grande complesso conventuale di Santa Maria della Pace, nella porzione di terra compresa fra le vecchie mura cinquecentesche e le nuove, finite nel 1637.
Proprio lì tra la Porta di Santo Stefano e la Porta d’Arco, i monaci cominciano a costruire la chiesa di N. S. della Consolazione (consolabitur omnes ruinas) e il suo convento. Per essere precisi, la posa della prima pietra risale al 1699. La storia prende un bivio decisivo in questo punto: la costruzione del chiostro è abbandonata quasi subito, mentre le numerose colonne che facevano da porticato al piano inferiore finiscono per essere murate, lasciando il posto a bottegucce o a piccoli ricoveri per le merci.
I piani superiori diventano appartamenti civili, gli Agostiniani occupano il terzo piano. L’area interna rimane inutilizzata e messa a giardino. Il Mercato comincia a prendere forma.
In questa pianta di Genova di fine ‘700, si vede bene la collocazione e l’originario assetto del convento della Consolazione.
Fino a fine ‘800
Il piano inferiore viene occupato da botteghe e magazzini, mentre intorno fiorisce il centro della città.
Guarda queste opere del disegnatore Alfred Guesdon, che ha spesso trovato qui a Genova l’ispirazione per le sue opere, realizzate insieme al litografo Johan K. Schulz.
I giardini dell’Acquasola, ancora uniti a Villetta di Negro, si distendono alle spalle della città che digrada fino al mare. Nell’angolo in primo piano si vede il lato posteriore della Chiesa della Consolazione con il braccio del convento, com’era nella prima metà dell’’800.
A metà ‘800, la zona si arricchisce di un nuovo quartiere tra via S. Vincenzo e la Chiesa della Consolazione, lungo i tracciati di via Galata e piazza Colombo. A sud spicca la mole del Manicomio di Abrara, tondo con una struttura radiale, edificato fra il 1834 e il 1841 su progetto di Carlo Barabino e poi distrutto nel 1912, lasciando spazio alle nuove vie, oggi dette “del quadrilatero”.
Alfred Guesdon (disegnatore) Nantes 1808-1876 Johan K. Schulz (litografo)
Danzica 1801-1873 Veduta di Genova dall’alto, verso ponente.
Particolare litografia, 1849 Genova, Centro DocSAI,
Collezione Topografica del Comune di Genova
Il mercato
1899: Inaugurazione del Mercato Orientale
Lo spazio del mercato è teatro di eventi e manifestazioni per una ventina di giorni: sui quotidiani si parla moltissimo del lancio di 500 piccioni viaggiatori, promosso dalla società Fert. Il Comune intuisce il potenziale turistico dell’evento e mette a disposizione un servizio di tram, con partenza da Brignole, piazza Raibetta e piazza Corvetto.
Leggendo l’edizione di Genova Nuova che passa in rassegna tutte “le cose nuove e belle di cui Genova si è arricchita” nella seconda metà del secolo, troviamo un capitolo dedicato al Nuovo Mercato Orientale:
“L’opera è riuscita un vero gioiello, tanto nei particolari come nella linea architettonica sobria ed elegante e pure nel suo complesso eminentemente decorativo”.
Celestino Foppiani (disegnatore) Nicolò Armanino (incisore)
Pianta di Genova.Particolare. litografia, 1853 Centro DocSAI, Collezione Topografica del Comune di Genova
Eccoci qui
inauguriamo i nostri spazi nel 2019
Il nostro MOG, inaugurato il 7 maggio 2019, è l’ultimo passo di questa evoluzione: è l’ombelico del Mercato Orientale, la sua naturale prosecuzione, uno spazio calato nel suo tempo che conosce bene la sua incredibile storia e fa del radicamento territoriale e socio-culturale un valore di cui andare fieri.