In cosa crediamo
Nutriamo uno spazio contemporaneo che parla di cibo, territorio, contaminazioni, culture.
Nell’ombelico della città
siamo il centro del suo mercato
In pratica: prepariamo cibo e da bere, facciamo eventi, insegniamo a cucinare, raccontiamo cibo e mangiamo cultura. Ci divertiamo, ecco.
Siamo in attività costante, anche di cura (non puoi smettere di nutrire qualcosa, se vuoi che viva), a beneficio di tutto ciò che si trova in questo spazio, come se fosse tutto parte di un grande, cosmico, organismo.
La città è viva, è un organismo, non è un’entità inanimata. E noi geograficamente siamo nel suo ombelico, che è altrettanto vivo, tanto da esserne il centro di propulsione dell’energia.
Che vogliamo fare, da qui a 2, 5, 10, 20 anni?
Lo scriviamo così, per ricordarcelo insieme:
Vogliamo restituire alla nostra città la sua piazza aperta a tutti, genovesi e ospiti del mondo, con spirito amichevole e inclusivo.
Offriamo buona accoglienza
siamo parte viva del territorio
Quello che facciamo è solo uno strumento per restituire alla città uno spazio antico, nevralgico e vivo, che unisce e diventa crocevia quotidiano.
Cosa restituiamo a Genova, la nostra città? Qualcosa che è già suo. Una piazza aperta, all’interno di un mercato, l’unione di convivialità e socialità. Accessibile da qualsiasi persona, anche solo per fare due passi tra i banchi.
E tutto a misura di ogni persona, non importa la provenienza geografica. Anzi, più è variegata, più ci arricchisce.
I valori che ci ispirano
punti fermi, ma anche direzioni verso cui tendere
Convivialità
C’è chi dice che il cibo, un bicchiere di vino, un boccale di birra, siano più buoni se gustati in compagnia. Sposiamo appieno il detto.
Per questo incoraggiamo le persone a stare insieme, godersi uno spuntino o una bevuta, o anche solo fare una passeggiata tra le Cucine e lasciarsi ispirare.
Cura e cucina
Ricerca, ingredienti che parlano di un territorio, giocare con la sperimentazione. Non si tratta solo di far bere e mangiare bene, è una questione di cultura e di nutrimento: per questo noi di MOG teniamo tanto alla nostra scuola di cucina, di panificazione, agli eventi, ai momenti di incontro.
Inclusione
I nostri spazi parlano a chiunque: sono accessibili, aperti, ci facciamo prendere la mano organizzando eventi di ogni genere. Le Cucine preparano di tutto, con le loro particolarità, così non c’è mai una persona che si senta esclusa.
Messe assieme, le Cucine del MOG formano un menù lunghissimo, accessibile e inclusivo.
Integrazione
Non vogliamo essere un’entità che vive brillando di luce propria. Vogliamo integrarci con il tessuto storico, sociale e culturale in cui ci troviamo.
Questo vale per le persone, da ovunque arrivino, per le Cucine rispetto al mercato, e per il MOG rispetto al mondo in cui si trova, con l’idea di essere anche una spalla su cui nuovi progetti possono appoggiarsi e svilupparsi.
Sostenibilità
Il nostro spazio è calato nel suo tempo, rispettoso del territorio di cui fa parte e dell’ambiente che lo circonda. Siamo attenti alla provenienza e alla stagionalità delle materie prime, utilizziamo materiali riutilizzabili, biodegradabili e compostabili, integriamo metodi e tecnologie utili a ridurre al minimo gli sprechi energetici.
Sogniamo un MOG sempre più sostenibile, e faremo di tutto per diventarlo.
Divulgazione
Facciamo cultura, attivamente.
Ci rimbocchiamo le maniche per diffondere un modo di fare ristorazione e accoglienza che non è un insieme di azioni meccaniche ma che mettiamo in discussione strada facendo, perché ci piace tararci, provare una strada, vedere che può essere ancora meglio e rivederla insieme.